E' da un po' che non vi parlo di libri! Come sapete sono una mia grande passione: adoro leggere! Tanto che, appena ho imparato a leggere in prima elementare, ho voluto subito fare la mia prima tessera della biblioteca. 
E, da sempre, io frequento le biblioteche. Ho già iniziato a portare anche Sofia e a farle scegliere i suoi libretti da prendere in prestito nella sezione "bambini".

Proprio in biblioteca ho preso il primo libro di Irène Némirovsky, il più famoso, "Suite Francese". E poi? Poi mi sono innamorata dello stile di questa scrittrice ed ho iniziato a leggere tutte le sue opere che, tra l'altro, sono state scritte in pochi anni, fino al 1942, anno della morte di Irène Némirovsky nel campo di concentramento di Auschwitz. Solo recentemente sono state ri-scoperte e pubblicate.




Vi ho già parlato di questa scrittrice in merito al libro "Due", la storia di un amore e di un matrimonio nel corso degli anni Venti del secolo scorso. Ho letto inoltre "I cani e i lupi", un amore, una passione per raccontare luci e ombre di un popolo, che poi sono gli stessi dell'umanità intera. "I doni della vita" è un libro che parla della famiglia Hardelot, e in genere della borghesia francese, dagli anni antecedenti alla Prima Guerra Mondiale, fino all'occupazione tedesca nel corso della Seconda Guerra Mondiale, momento in cui Irène scrive. Poi il libro si interrompe: l'occupazione tedesca della Francia avrà conseguenze anche per la vita stessa della scrittrice.



Ora sto leggendo "I falò dell'autunno", storia della generazione di giovani che ha partecipato alla Prima Guerra Mondiale intrisa ed esaltata da valori patriottici e ne è poi uscita sconfitta e ferita nell'anima. Proprio come Bernard che parte per la Guerra pensando ad atti eroici e spirito cavalleresco e ne torna invecchiato, ma non maturato, e assetato di vita, di eccessi, di avventure, quasi a voler recuperare tutto quello che la Guerra stessa gli ha tolto.

Devo ancora finire di leggerlo, ma mi piace, mi piace, mia piace! Irène Némirovsky riesce con poche parole a farti percepire le emozioni di un animo umano, a farti entrare nei suoi pensieri, a descrivere il suo tempo e la sua società (la Francia del periodo tra le due guerre) mettendone in luce difetti e contraddizioni. 

Che dire? Mi sono innamorata di Irène Némirovsky ed è diventata una delle mie autrici preferite insieme ad Isabel Allende, Banana Yoshimoto, Jostein Gaarder, Sandor Marai e Tiziano Terzani. E voi? Quali sono i vostri autori/autrici preferiti/e?



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